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al testo di Marina Pacifici
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Quel mattino d’autunno
nella pioggia argentea in stille di rimpianto diapason d’emozione si fa sentire, mia soave tregua. Ora a Te mi ricongiungo nell’elegiaco canto, nel crepuscolo che cela il mio pianto. Si procedeva lieti a Pian de’ Giullari con il sorriso radioso di gioiosi scolari in gita. Sospesa al vento, fra cineree nubi la nostra vita, il nostro sguardo bramava l’orizzonte oltre l’erta salita. Accompagnati dai severi cipressi in malinconici filari sostammo nella quiete del colle, assaporando la sinfonia memorabile d’attimi rari. S’andava mano nella mano sotto la pioggia a Pian de’ Giullari. Soave, Amore accarezzava la cetra, s’incedeva insieme fra i poggi di pini e di pietra. Indulgente Eros suonava l’armoniosa giava, nel dolce contrappunto del cuore. Sotto la pioggia a Pian de’ giullari la carezza radiosa dei tuoi occhi infinitamente cari. Lucente la strada, sbocciava l’abbraccio nostro fra i dorati filari. Mi specchiavo nel profondo incanto del tuo sguardo di giada. Sotto la pioggia a Pian de’ Giullari fluiva dell’idillio la sussurrante roggia. Insieme a varcare la contrada della tenerezza. Nel fiorire dell’ultima Speme dolcemente insieme su indimenticabili sentieri chiari…. Là eravamo, incuranti del nebuloso avvenire speranzosi ed ignari. Là ci amammo perdutamente sotto la pioggia d’autunno a Pian de’ Giullari. |
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